Aratura e agricoltura conservativa: minima lavorazione e semina su sodo

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La minima lavorazione, in agronomia, è un nome generico che indica alcune tecniche di gestione del suolo basate sull’adozione di lavorazioni che preparano il letto di semina con il minor numero di passaggi.

La minima lavorazione del terreno s’ispira ad alcuni fondamenti di base associati alle lavorazioni attuate secondo schemi tradizionali. Queste ultime richiedono in generale ripetuti passaggi di macchine per poter eseguire la lavorazione principale e le lavorazioni complementari prima della semina.

 

I vantaggi della lavorazione minima del terreno

 

I vantaggi della minima lavorazione del terreno possono essere notevoli, a seconda dei casi e degli obiettivi, nonché in base alle caratteristiche del terreno e dei prodotti specifici oggetto della lavorazione. Ecco alcuni vantaggi della minima lavorazione del terreno:

  • Aumento della formazione di biocanali grazie all’attività dei microrganismi e delle radici, anche delle cover crops o colture di copertura.
  • Aumento della sostanza organica.
  • Maggiore capacità di infiltrazione dell’acqua.
  • Minore scorrimento superficiale.
  • Minore compattamento.
  • Maggiore portanza del suolo.
  • Sequestro della CO2 atmosferica.

Si tratta di aspetti di notevole importanza, che possono portare l’agricoltore a decidere di eliminare l’aratura per seguire una delle seguenti alternative:

  • La minima lavorazione del terreno, che viene effettuata intorno ai 15-20 cm di profondità cercando di preparare il letto di semina in un unico passaggio, è indicata generalmente per tutte le colture a seminativo, fatta eccezione per la bietola.
  • Il sodo, cioè la semina diretta sui residui colturali del raccolto precedente in un solo passaggio senza smuovere il terreno.

 

La Minima Lavorazione del terreno

 

Possiamo considerare la minima lavorazione del terreno come una via di mezzo tra l’aratura e la semina diretta (o su sodo) e può entrare con profitto in rotazione con l’aratura per abbattere i costi e mitigare le azioni di disturbo al suolo provocati dalle arature.

La minima lavorazione di norma si effettua con un certo anticipo sull’epoca di semina, quando le principali finalità sono la degradazione del residuo colturale, l’adozione della falsa semina e un controllo di infestanti specifiche. Dunque la sua finalità principale è predisporre il terreno alla semina; operazione che viene condotta con attrezzi indipendenti, oppure combinati alla seminatrice durante la semina stessa.

 

La semina a sodo o semina diretta

 

Con la semina diretta o semina su sodo si deve ottenere la minima interazione tra organi meccanici e suolo, limitando l’azione solo alle linee di semina e di deposizione del concime. Le seminatrici realmente efficienti devono presentare alcuni importanti requisiti:

  • Eseguire la deposizione del seme in un unico passaggio mediante assolcatori a dischi su terreno non lavorato e con presenza di abbondanti residui.
  • Essere dotate di organi lavoranti da anteporre agli assolcatori costituiti da dischi o stelle di varia tipologia che eseguano una lavorazione in banda al massimo di 15 cm di larghezza e 10 cm di profondità.
  • Essere in grado di eseguire contemporaneamente alla semina anche la concimazione localizzata, l’applicazione di erbicidi, la distribuzioni di geodisinfestanti attraverso utensili aggiuntivi.
  • Essere trainate o semi-portate in modo da poter applicare tutto il loro peso a terra. Il peso generato dall’azione combinata dalle molle di carico e del peso stesso dell’elemento dev’essere superiore ai 200 kg per ogni elemento.
    Non presentare mai organi lavoranti mossi dalla presa di forza o idraulicamente.

L’elemento di semina deve penetrare il suolo, tagliare i residui colturali senza provocare il loro interramento, deporre il seme a una profondità uniforme a diretto e intimo contatto con il terreno, coprire il seme con il terreno lasciando il residuo colturale uniformemente distribuito, localizzare il fertilizzante ai lati del solco, a maggiore profondità del seme.

Effettuare una buona semina su sodo non è una operazione semplice, quindi, in base al tipo di terreno e alle condizioni di umidità che presenta l’annata, bisogna fare molta attenzione nel regolare bene la macchina, dal momento che il seme deve essere messo alla giusta profondità e soprattutto ben ricoperto per evitare fallanze.

 

Le macchine agricole ideali per la lavorazione minima del terreno e per la semina su sodo

 

I prodotti ideali per questo tipo di lavorazione sono principalmente di marca Maschio:

  • ERPICE A DISCHI marca MASCHIO modello PRESTO
  • RIPUNTATORE marca MASCHIO modello TERREMOTO
  • DISSODATORE marca MASCHIO tutti i modelli
  • RIPUNTATORE COMBINATO CON ERPICE A DISCHI marca MA/AG tutti i modelli

Inoltre, dobbiamo segnalare l’utilità delle seguenti gamme di seminatrici marca GASPARDO:

  • SEMINA DA CEREALI
  • SEMINA DIRETTA SU SODO
  • COMBINATE
  • APPLICAZIONI SPECIALI

Per maggiori informazioni basta contattarci allo 0736 811030 o all’indirizzo email [email protected], siamo a vostra completa disposizione per illustrarvi tutti i dettagli!

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